L'Azienda agricola

ULIVETO

 

VARIETA' LECCINO

VARIETA' CELLINA

GEREMIA STAMERRA, PADRE DELL'ATTUALE PROPRIETARIO

 

VENDEMMIA

 

VINO DOC

 

LA FAMIGLIA

 

MURETTO A SECCO DELL'OLIVETO

 

ULIVO

 

L'ATTUALE PROPRIETARIO FRANCO STAMERRA

L'azienda è ubicata in agro di Parabita e di Matino. Il proprietario Franco Stamerra ha investito nell'impianto dell'oliveto introducendo, per un quinto, una varietà di ulivi nuova per l'estremo sud, il Leccino, che ha il suo habitat naturale in Toscana ma che si adatta molto bene anche ai terreni siccitosi del sud; tale varietà produce un olio molto fluido, ottimo al palato per la sua dolcezza. In quantitativo maggiore è stata impiantata la varietà tipica del sud, la "Cellina di Nardò", molto trascurata dagli olivicoltori locali perché di scarsa resa; in compenso, però, ha una produzione costante e poco soggetta all'alternanza. Rispetto alla varietà "Oglialora", dominante nel Salento, la Cellina dà un olio finissimo con un retrogusto amarognolo molto apprezzato. L'olio della Cellina e quello del Leccino si sposano armonicamente e il prodotto finale raggiunge una qualità eccellente per gusto e sorbevolezza.

Nel passato l'azienda era stata costituita dal sig. Geremia Stamerra, padre dell'attuale proprietario, che agli inizi del 1900 l'aveva in parte ereditata dal padre Cesario ed in parte ricevuta in donazione dallo zio Donato Pierri.

Franco Stamerra, agli inizi degli anni sessanta, modernizzò l'azienda e rinnovò l'impianto del vigneto con varietà di vitigni: "negro amaro" per due terzi e "malvasia nera" per un terzo, così come da capitolato per la produzione di vino D.O.C. MATINO.

Dopo un trentennio di produzione di vini di alta qualità, il proprietario fu indotto a cessare la produzione e a svellere il vigneto per vari motivi quali la politica comunitaria di riduzione della produzione di vino, all'epoca in eccedenza, concretizzatasi in incentivi per lo svellimento; la mancata introduzione del catasto viti-vinicolo da parte del Governo Italiano, nonché la vetustà delle piante.

Il terreno fu messo per alcuni anni a riposo e, nel 1992, si passò all'impianto dell'oliveto.

Ai confini degli appezzamenti i giovani alberelli sono circondati da splendidi ulivi secolari, da sempre ai limiti delle proprietà nella nostra campagna salentina.

Nel 1996, grazie ad un finanziamento da parte della Comunità Europea, furono ripristinati i muretti a secco - in parte diroccati - e si iniziò a produrre in "BIOLOGICO", secondo il protocollo della Unione Europea (Reg. CEE n° 2092/91).

La coltivazione biologica ha consentito ai terreni di riacquistare quella fertilità che le concimazioni tradizionali avevano impoverito. Il mancato uso di diserbanti e di pesticidi ha contribuito al ripristino dell'habitat naturale necessario alla fauna. Quest' ultima si è riappropriata dell'ambiente tanto che numerosi sono gli stormi di uccelli e le lepri che si notano nei terreni.

Il ritrovato habitat naturale appare evidente soprattutto quando si trincia l'erba infestante. La macchina operatrice è seguita da frotte di uccelli che evidentemente trovano bruchi nel tappeto di erba triturata. Le olive cadute e quelle rimaste sugli alberi dopo la raccolta vengono spolpate dagli uccelli perché non trattate con antiparassitari velenosi. E' bello notare come gli uccelli familiarizzino con gli operatori durante la raccolta e aspettino di nutrirsi con le olive restanti.

Al proprietario piacerebbe un giorno ripristinare i due vecchi rustici (ubicati uno nel corpo principale dell'azienda in località "Corte", l'altro nel terreno "la 'Ngegna") riportandoli alle origini, per consentire di ospitare quanti volessero godere di una vacanza nella campagna "com'era una volta…" e della frescura che l'oliveto può dare.